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Orgia di colori

Versare, spalmare, spruzzare: per la prima volta l’Albertina espone la pittura di Hermann Nitsch disaccoppiata dalla sua opera d’arte totale, consentendo ai dipinti di invadere ogni superficie e di conquistare lo spazio.

Nitsch è diventato famoso con il suo Teatro delle Orge e dei Misteri. La pittura è soltanto una delle discipline su cui si basa l’opera di Nitsch, fortemente legata all’azionismo, alla performance e alla multimedialità. La sua pittura d’azione ha le sue basi nell’arte informale e vuole dare forma ed espressione al momento, al processo di produzione provocato da un’emozione sensoriale. L’eccesso di colore versato e spalmato su tele verticali od orizzontali sfocia in un’orgia di colore che lo stesso Nitsch descrive come “grammatica visiva del teatro d’azione sulla superficie di un quadro”.

L’Albertina tratta per la prima volta la pittura di Hermann Nitsch non come parte di un tutto più grande, ma lasciando che i dipinti diventino installazione nello spazio. Gli spazi di colore così realizzati trascinano l’osservatore in una sorta di viaggio: la mostra, infatti, mostra un Nitsch in costante evoluzione. Se negli anni ‘60 i suoi quadri erano ancora pitture monocrome in rosso, dalla metà degli anni ‘80 acquistano forza esplosiva e intensità d’espressione grazie alla combinazione di più colori. L’osservatore così si immerge in spazi dominati dai colori dei suoi lavori monocromi - nero, rosso e giallo - per poi essere di nuovo scosso e sorpreso da vere e proprie esplosioni di colore. Una rassegna che sottolinea la grande importanza di un artista controverso e mette letteralmente in piazza il colore.

Hermann Nitsch. Spazi di colore, 17/5/2019 – 11/8/2019

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