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Il colore del ricordo

Nelle sue pitture l’artista francese Pierre Bonnard poneva al centro del suo processo creativo il gioco con i colori. Uno dei suoi modelli artistici fu Paul Gauguin, dal quale mutuò l’uso di colori intensi. Il Kunstforum presenta una retrospettiva completa.

Nelle opere del postimpressionista francese Pierre Bonnard il colore assume una rilevanza centrale come mezzo espressivo e creativo. Non solo atmosfere, ma anche ambienti e intere composizioni erano sviluppati e modellati dal pittore tramite il contrasto e l’interazione fra toni caldi e toni freddi. Il Kunstforum presenta la prima retrospettiva completa dell’opera di Pierre Bonnard in Austria. La mostra si focalizza sulle opere prodotte dopo la prima visita di Bonnard in Costa Azzurra nell’anno 1909, dove rimase fulminato dall’esperienza con la luce del Mar Mediterraneo. Da quel momento Pierre Bonnard, che fino ad allora aveva vissuto principalmente a Parigi e nella Francia centrale, cambiò gamma cromatica. I colori intensi e brillanti caratterizzano i suoi dipinti fino alla sua tarda opera.

Per quanto riguarda il tema del colore, l’artista era un autentico perfezionista. A tal proposito il suo gallerista Jean Dauberville in un’intervista raccontò un aneddoto: “Bonnard non era mai soddisfatto della sua pittura. Un giorno si presentò a una mostra di sue opere al Musée de Luxembourg con la ferma intenzione di ritoccare uno dei suoi dipinti. A questo scopo, si era portato un po’ di colore in una piccola conchiglia. Poco prima dell’orario di chiusura, aspettò che il custode distogliesse lo sguardo per mettere del colore con il dito su uno dei suoi quadri. Il custode si voltò di colpo e lo colse sul fatto. Naturalmente non poteva credere che l’autore del misfatto fosse Pierre Bonnard in persona. Pertanto lo rinchiuse nell’ufficio del conservatore che successivamente lo liberò.”

Pierre Bonnard - Il colore del ricordo, 10/10/2019 – 12/1/2020
www.kunstforumwien.at

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