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Riapertura del Museo di Sigmund Freud

A fine agosto, dopo una fase di lavori di rinnovo e ristrutturazione durata 18 mesi, finalmente il più noto indirizzo viennese riaprirà le porte ai visitatori. Gli spazi abitativi e lavorativi di Sigmund Freud diventano i protagonisti della mostra nel museo appena rinnovato. Questo nuovo approccio permette di riscoprire il padre della psicoanalisi. Ne siamo certi: anche per Freud sarebbe stato un vero sogno.

Berggasse 19, Wien, Alsergrund. Chi si mette sulle tracce di Sigmund Freud, giunge qui al luogo di nascita della psicoanalisi. E proprio come i suoi pazienti più di 100 anni fa, si arriva giù alla porta e si suona al campanello del celeberrimo professore. Già dall'ingresso è chiaro che il Museo di Sigmund Freud non è un luogo per omaggiarlo come tutti gli altri. Si tratta piuttosto di uno spazio in cui lo spirito di Freud viene conservato fino ad oggi. Ma funge altresì da monito per non dimenticare la perdita di cultura e umanità durante il regime di terrore del nazionalsocialismo.

Per la prima volta dalla fondazione del museo nel 1971, vengono aperte ai visitatori tutte le stanze private di Freud. Il rinnovamento degli spazi ha fatto sì che la superficie di esposizione venisse quasi raddoppiata. Su circa 550 m² è possibile scoprire il grande psicoanalista come mai prima d'ora.

Il nuovo foyer è il punto di partenza della visita. Oltre alla biglietteria, vi si trovano lo shop del museo e un caffè. L'allora ex-ambulatorio di Freud al piano rialzato viene da subito utilizzato per la collezione d'arte contemporanea del museo. Giunti nel mezzanino, si sceglie se proseguire verso le stanze private (a sinistra) oppure verso l'ambulatorio (a destra). Non dimenticate di suonare il campanello! Il piano nobile è tutto all'insegna della scienza: vi è ubicata la "Biblioteca della psicoanalisi" con più di 40.000 titoli e l'Archivio Sigmund Freud. Sulla nuova, seconda tromba delle scale viene rievocata la storia dell'edificio. Una storia che narra di appartamenti utilizzati dai nazionalsocialisti come alloggi comuni per gli ebrei. In totale alloggiarono qui 79 persone fino al momento della loro definitiva deportazione.

La vita della famiglia Freud è stata ricostruita in base a fotografie storiche e offre uno scorcio su come venissero utilizzate le stanze. Sono proprio tali stanze a costituire il centro focale della visita al museo. I pavimenti, le porte e le maniglie, il guardaroba, la tromba delle scale e la vista sul verdeggiante cortile interno. Durante una visita al Museo di Sigmund Freud ci si ritrova letteralmente sulle sue tracce. L'intoccata struttura originale degli spazi permette di immergersi appieno e in modo autentico nei luoghi di Sigmund Freud.

Museo di Sigmund Freud
www.freud-museum.at

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