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Artigiane rivoluzionarie

La mostra “Le donne della Wiener Werkstätte” al MAK – Museo di Arti Applicate di Vienna apre uno squarcio sull’artigianato femminile nella Vienna degli anni tra il 1903 e il 1932, rivelando per la prima volta la sua strabiliante potenza.

A differenza dei numerosi esponenti maschi della Wiener Werkstätte (WW, 1903-1932) – Josef Hoffmann, Koloman Moser, Dagobert Peche per citarne solo alcuni – si conosce relativamente poco delle circa 180 donne che hanno fornito un contributo essenziale all’artigianato viennese.

Il MAK - Museo di Arti Applicate di Vienna con la sua grande esposizione di primavera porta alla ribalta artiste come Gudrun Baudisch, Vally Wieselthier, Mathilde Flögl, Paula Lustig o Mizzi Vogl. Numerose artiste hanno partecipato alle produzioni della Wiener Werkstätte, dall’inizio fino allo scioglimento della “Fabbrica Viennese”. Soprattutto nel periodo tra le due guerre, furono le donne con i loro design stravaganti - i disegni fantasiosi delle loro stoffe o la ceramica straordinariamente espressiva - a determinare il look della comunità di produzione viennese, che all’inizio del 20° secolo seppe unire arte e artigianato in modo del tutto nuovo negli oggetti di uso quotidiano. I loro lavori erano avanti anni luce rispetto ai loro tempi e attiravano l’attenzione di tutto il mondo. 

Grazie a un lavoro di ricerca si è potuti risalire al nome di circa 180 artiste, di cui più o meno la metà presenti in questa mostra. Molto considerate ai loro tempi, le artiste furono ampiamente dimenticate dopo la fine della Wiener Werkstätte. Ora si volta pagina: con un anno di ritardo arriva la prima mostra dedicata specificamente alle donne della WW, che finalmente colma una lacuna. Fino a ottobre, oltre 800 pezzi esposti aprono uno squarcio sul design femminile, tuttora rivoluzionario, nella Vienna tra il 1903 e il 1932.

Le donne della Wiener Werkstätte, 5/5-3/10/2021 
http://www.mak.at/

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